Al “Don Milani” si celebra il 19 marzo all’insegna del coinvolgimento attivo dei nostri ospiti
“Mani grandi per costruire, per sostenere, per coccolare, da amare”: è lo slogan che hanno coniato gli ospiti del Centro di riabilitazione e Casa protetta “Don Milani” di Lungro (Cs) in occasione della festa del papà e delle attività promosse per il 19 marzo.
La proposta festosa dell’équipe multidisciplinare ha riscontrato il grande entusiasmo dei nonnini che, anche nei giorni precedenti all’iniziativa, hanno piacevolmente recuperato emozioni e aneddoti legati alla propria figura paterna ma anche e soprattutto alla loro esperienza di genitori. Oltre che essere al centro di riflessioni e dibattiti, questi ultimi sono stati protagonisti di attività laboratoriali grafico-creative per la realizzazione di festoni e piccoli doni da regalare ai papà della Struttura. E quando tutto è stato pronto si è dato il via alla festa: il laboratorio educativo ha fatto da teatro ad alcune sfide giocose che hanno consentito loro di tenersi attivi in un clima di pieno divertimento e coinvolgimento. Divisi in due squadre, i nostri ospiti si sono cimentati in prove di destrezza e abilità oltre che di prestanza fisica, come nel caso di una sorta di spassosa pallavolo riadattata per l’occasione, la cui difficoltà stava nel mandare un palloncino al di là di una rete con l’aiuto di una palettina. Sui loro volti tanto divertimento, radiosi sorrisi e la voglia di scherzare spensieratamente come nel caso del secondo gioco che ha previsto un passamano di palline di carta (anch’esse create da loro) con lo scopo di riempire un contenitore accumulandone più possibile.
Al termine dei giochi è stato consegnato il regalo consistente in una camicia realizzata con il cartoncino e altri materiali all’interno della quale era custodita la poesia che il nostro ospite Rocco ha recitato emozionando tutti, personale compreso. La giornata festosa si è conclusa con la degustazione di squisite “zeppole” e con la melodia della fisarmonica, suonata dal nostro fisioterapista Luca: proprio su quelle note nonno Romolo ha ballato un valzer, momento per lui di forte commozione in quanto per un attimo si è lasciato trasportare dai ricordi del passato, quando il sabato sera andava a ballare con la sua cara consorte.