Aromaterapia, massaggi e stimolazioni cognitive per promuovere il benessere psico-fisico degli ospiti

 

Il potere evocativo degli odori è noto a tutti quelli che sono entrati in contatto con un profumo particolare ed hanno improvvisamente sentito riaffiorare emozioni e ricordi. O ancora, che attraverso l’esperienza di una fragranza hanno avuto la sensazione di ritrovare il sorriso, di riconquistare un momento di benessere e tranquillità. Per offrire questo tipo di stimolazione sensoriale ai suoi ospiti, l’équipe multidisciplinare della RSA di Spezzano Albanese (CS) ha organizzato, in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, un’iniziativa di studio e di promozione del benessere psicofisico che è partita con una relazione della geriatra Rosina De Santis sulla patologia neurodegenerativa considerata la forma più comune di demenza. La dottoressa ha spiegato come questa malattia si manifesti, nei primi stadi, con comportamenti di tensione, ansia, aggressività, che sono i sintomi più difficili da trattare, ma ha anche illustrato le altre manifestazioni riguardanti la perdita di memoria e la perdita di interesse verso le attività svolte abitualmente.

Gli ospiti della Struttura si sono dimostrati molto interessati ed attenti, alcuni di loro hanno esposto dubbi e formulato domande per attingere all’esperienza della geriatra e poter, quindi, apprendere informazioni più possibile dettagliate sulla tematica e utili nella loro vita quotidiana.

Al termine del focus sull’Alzheimer, le educatrici hanno avviato un’attività di aromaterapia, la terapia alternativa complementare che utilizza metodi non farmacologici per il trattamento delle demenze, sfruttando l’azione di sostanze vegetali, come oli essenziali, sui processi fisici e mentali. L’utilizzo di aromi e profumi, è stato infatti dimostrato, può avere un effetto benefico sulle funzioni cognitive di chi è affetto da sindrome dementigena in termini di supporto, per esempio, all’orientamento individuale. In più l’uso di questi oli, che includono la lavanda, il bergamotto e la melissa, può avere un’azione calmante sui pazienti e contribuire a mitigare l’aggressività, l’agitazione ed altri sintomi similari. Riscontro, questo, che le educatrici hanno ottenuto tra i loro ospiti che hanno dimostrato di accogliere positivamente tale pratica di stimolazione sensoriale e manifestato entusiasmo nell’esperienza percettiva che si è andata a completare con un massaggio. Con l’aiuto dei fisioterapisti, i nostri nonnini sono stati protagonisti di un secondo momento di relax in cui si sono abbandonati alle cure ed alle coccole degli operatori che si sono serviti anch’essi di oli essenziali estratti da piante dal potere rilassante ed antiinfiammatorio. Questa attività ha avuto molteplici effetti positivi coinvolgendo le diverse aree del cervello impegnate nella discriminazione degli odori e nell’immagazzinamento dei ricordi affettivi-emozionali, ma anche favorendo un contatto maggiormente empatico con quegli ospiti con funzionalità comunicative ridotte.

In tema di stimolazione cognitiva, nel pomeriggio, è stato dato spazio al potenziamento delle funzioni esecutive, attentive, mnestiche, linguistiche e visuo-spaziali che quotidianamente necessitano di rinforzi. A questo proposito, è stato presentato il gioco “Indovina la parola”, un esercizio di completamento con l’utilizzo di schede su cui, dietro la lettura di una definizione, era chiesto agli ospiti di ricostruire un nome inserendo le lettere nello spazio corretto.

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