La Rsa Madonna di Porto di Gimigliano (CZ) rinsalda la sua devozione alla Vergine

 

È simbolo di limpidezza e luminosità, di resilienza e forza, di giustizia e speranza, l’Olivo della Madonna, il giovane esemplare di ulivo bianco messo a dimora nel giardino della RSA “Madonna di Porto” di Gimigliano (CZ) come dono del personale per tutti i suoi ospiti.

Riuniti al piano terra della Struttura, ospiti e familiari si sono stretti intorno alla suggestiva piantumazione, hanno condiviso il momento con grande pathos, offrendo le loro mani e le loro braccia nonché il loro cuore pieno di gioia e proteso al rinnovamento spirituale ed alla pace. La piantina è stata benedetta nel corso della celebrazione eucaristica officiata dal rettore della Basilica della Madonna di Porto, don Fabrizio Fittante, insieme al diacono don Mario Arcuri, e che ha richiamato l’attenzione dei fedeli sui valori cattolici di tradizione secolare e improntati al rispetto per il Creato ma che, soprattutto, vedono nell’olio la benedizione divina, la sapienza, la fraternità e lo Spirito di Dio.

Particolarmente emozionante è stato il momento della messa a dimora, sugellato dalle voci del coro della cappella del Santissimo Salvatore che hanno intonato il “Cantico delle creature”, una vera e propria preghiera che rende grazie per i doni del Signore e che, particolarmente nella natura, incarnano la sua santa immagine.

Nell’occasione, Anna Rotella, l’archeologa che sta portando avanti il percorso di ricerca e tutela di questo prodigioso ulivo, ha spiegato ai presenti le caratteristiche della varietà dalle bianche drupe, la Olea Europaea Leucocarpa, che si può riconoscere solo da fine ottobre a marzo quando rivela a tutti la stupefacente bellezza delle sue olive immacolate. A partire dal momento dell’invaiatura, infatti, quando tutte le altre olive virano dal verde al nero le olive della varietà Leucocarpa diventano bianche come confetti. L’esperta ha spiegato che il chiarissimo e poco denso olio prodotto da queste prodigiose drupe è stato utilizzato dalle antiche genti di Calabria come combustibile per le lampade all’interno delle chiese ma, purtroppo, scomparso l’uso delle lampade ha cessato anch’esso di essere utilizzato procedendo sempre più verso l’estinzione.

Ha raccontato, poi, che dal settembre 2021 con il supporto di Italia Nostra, il WWF, l’Archeoclub d’Italia in collaborazione con la Commissione Regionale per i problemi sociali, il lavoro e la custodia del creato della Conferenza Episcopale Calabra si è potuto dare avvio alla campagna di piantumazione di un Olivo dalle bianche drupe presso le chiese della Calabria e al momento sono due i giovani olivi della varietà piantati presso la Basilica della Madonna di Porto.

La messa a dimora di un “Olivo della Madonna” nei luoghi dove tanta è la sofferenza è un modo per avvicinare il dolore e lo sconforto al cielo, ponendoli sotto la protezione di Maria. Grande e palpabile è stata la gioia con la quale tutti i presenti si sono lasciati coinvolgere dall’iniziativa.

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