Scriveva Norberto Bobbio nel suo De Senectute (1996): “Il mondo dei vecchi, di tutti i vecchi, è il mondo della memoria”. Ed è proprio il ricordo delle cose antiche, ormai remote che ci hanno riportato indietro nel tempo, in quel passato dedicato alla bella e profumata pianta della ginestra, raccontato dai nostri ospiti attraverso la scrupolosa riproposizione simulata di alcune fasi della sua lavorazione da cui si ottenevano fibre per filare lenzuola, tovaglie, indumenti, corde e sacchi…
La tessitrice prima di eseguire la sua opera al telaio doveva procurarsi la materia prima attraverso un lungo processo di lavorazione che andava dalla raccolta della ginestra, alla macerazione, alla filatura e finalmente alla tessitura. È stata un occasione per “dar voce” ai nostri ospiti, per “far parlare” quella stagione della vita, spesso difficile da accettare, sicuramente complicata da gestire, ma che è detentrice di un’identità personale e storica ineguagliabile, che cela un patrimonio inestimabile di saggezza che restituisce loro dignità ed autostima e che è capace di ricreare il passato restituendo alla persona il senso della propria vita. È grazie alla creazione di questi momenti di condivisione che i nostri ospiti vengono sollecitati ad elaborare le proprie esperienze, a mettere in gioco il proprio sapere ridando presenza ed attenzione ad un passato che altrimenti andrebbe perduto e che, invece, viene commemorato nel tempo e trasformato in eredità.