Degustazioni, balli e tante risate in Rsa per ricordare il passato e dare nuova energia al presente

Le ricorrenze stagionali in Rsa sono molto più di semplici feste, sono occasioni per riscoprire la bellezza dei piccoli piaceri della vita, per condividere ricordi, scambiarsi emozioni e fragorose risate, per fortificare ancor di più il legame tra gli ospiti ed il personale in servizio. È stato questo ed anche di più la “Sagra autunnale” organizzata dall’équipe multidisciplinare di Spezzano Albanese (Cs): un dipinto fatto di piccoli grandi fotogrammi di gioia a cui ha fatto da cornice il tema dell’autunno.

Nella prima mattinata la Struttura si è trasformata in un piccolo mondo festoso con i suggestivi colori e simboli autunnali che sono andati a caratterizzare tutti gli spazi comuni: la bellezza della natura è entrata rigogliosa in Rsa a regalare suggestioni ai nostri ospiti attraverso le foglie secche, le zucche, i melograni, le noci e le castagne. Una volta allestita, la sagra ha portato con sé l’energia della tradizione, facendo riaffiorare in tutti i presenti ricordi felici e animando momenti di spensieratezza. Le risate e le conversazioni si sono mescolate alle note di una musica allegra che ha fatto da sottofondo alla giornata. Molti dei nostri pazienti, pur nella loro condizione di fragilità, sono riusciti a lasciarsi travolgere dal calore dell’allestimento e dalla voglia di socializzare e scambiarsi impressioni. In particolare, c’è stato chi ha raccontato storie di sagra passate, quando la festa del paese era una tradizione che segnava l’arrivo dell’autunno, e chi, emozionato, si è divertito a rivivere gli anni della gioventù attraverso i racconti di un tempo che sembrava improvvisamente tornato a vivere.

Le “vecchiarelle” calde, il dolce tipico del territorio cosentino, hanno aggiunto un altro tocco di dolcezza alla giornata: queste piccole frittelle, preparate con amore e una ricetta che si tramanda di generazione in generazione, sono state una vera prelibatezza. Il loro profumo avvolgente e la croccantezza al morso hanno fatto sorridere anche chi, di solito, si dimostra più riservato, creando un’atmosfera di complicità che solo i piaceri semplici della vita possono regalare.

A seguire, anche la degustazione delle caldarroste è stata particolarmente apprezzata: il profumo delle castagne abbrustolite ha riempito l’aria, richiamando alla mente i sapori di una volta. Ognuno, con un sorriso, ha gustato il frutto caldo e dolce, e qualcuno, ricordando le tradizioni di casa, ha narrato aneddoti legati alle caldarroste, alle vecchie fiere autunnali, a come si arrostivano con la brace accesa in cortile. Le mani, un po’ tremanti per l’età, non hanno fatto fatica a sbucciare le castagne e i volti si sono illuminati di un calore che andava ben oltre la temperatura delle caldarroste.

Tra i vari dolci tipici e le bevande offerte, la festa è proseguita con il ballo, un momento che ha davvero unito tutti. Le prime note di una canzone tradizionale hanno invitato tutti a scendere in pista, e senza pensarci troppo, tutti i presenti si sono lanciati in balli improvvisati, risate e allegria. Chi aveva bisogno di una mano per tenersi in piedi, l’ha trovata, e chi ha preferito restare seduto a guardare, si è lasciato avvolgere dallo spirito festoso che ha riempito la stanza. I volti sorridenti dei pazienti e le loro mani che si sono intrecciate a ritmo di musica, hanno creato un’atmosfera unica, dove la gioia non ha trovato barriere.

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