Momenti di profonda commozione tra i fedeli delle diverse comunità socio-religiose cosentine

L’importanza del dialogo interreligioso e del pluralismo confessionale è stata al centro dell’iniziativa che si è svolta nella RSA Mottafollone, nell’omonimo comune cosentino, e che ha visto la partecipazione dell’Eparca di Lungo, Donato Oliverio. L’eccezionale partecipazione del rappresentante della Chiesa bizantina cattolica, fortemente desiderata dagli ospiti di origini e tradizione arbereshe, ha rappresentato un momento di profondo accrescimento del confronto interculturale tra i fedeli appartenenti a diverse comunità socio-religiose cosentine nonché di valorizzazione del patrimonio religioso locale anche considerato che è stata successiva alla altrettanto acclamata visita del vescovo della diocesi di San Marco Argentano-Scalea, Stefano Rega.

L’eparca Oliverio è stato calorosamente accolto dal personale della Struttura al completo e, dopo aver apprezzato le dinamiche organizzative ed assistenziali della RSA ed essersi complimentato con i responsabili per una gestione tutta improntata al benessere degli ospiti, ha formulato per questi ultimi una benedizione secondo il rito greco-bizantino ed un augurio per una vita comunitaria serena. Dopo aver celebrato l’eucarestia con il pane, a ciascuno dei partecipanti ha, poi, donato un bracciale con un’immaginetta raffigurante la Madonna. In segno di riconoscenza, affetto e stima, il personale ha contraccambiato con un’icona, impreziosita con oro 24k, realizzata artigianalmente da uno degli operatori anche se ancora più emozionante è stata la consegna di un altro manufatto artistico, fatto di riso e raffigurante l’icona della Madonna della Tenerezza, confezionato da uno dei pazienti che, nell’offrirglielo, ha formulato un sentito discorso anche in lingua albanese. Grande la commozione di tutti i presenti.

Il rito è avvenuto anche alla presenza del sindaco di Mottafollone, Romeo Basile, del parroco della chiesa locale, don Franco Cozzitorto, del direttore sanitario della RSA, Giovanni Rosignuolo, del medico della Struttura, Mario Rosignuolo e dell’amministratore unico, Gianmario Poggi. Quest’ultimo ha ringraziato calorosamente gli ospiti accorsi e tutti coloro che hanno contribuito all’ottima riuscita dell’iniziativa e sottolineato come la Residenza possa e debba diventare anche fucina di convivialità culturale e religiosa, pur mantenendo la sua natura di organizzazione socio-assistenziale, stimolando la curiosità e favorendo la solidarietà ma soprattutto rafforzando la consapevolezza, le conoscenze ed i ricordi di ciascun ospite.

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