La RSA “Madonna di Porto” torna indietro nel tempo con musica, canti e giochi di una volta.

È sempre una grande festa alla RSA “Madonna di Porto” di Gimigliano (CZ) quando al centro della scena ci sono i suoi cari ospiti. Fuochi d’artificio fatti di nastri colorati, palloncini variopinti, suoni festosi al ritmo dei balli popolari, canti a voce piena e tanta tanta allegria sono stati gli ingredienti della Festa dei Nonni organizzata nell’ampio spiazzale della Struttura.

I cancelli della RSA si sono ancora una volta spalancati al territorio per alimentare quella continuità che contraddistingue l’operato e che è tra gli obiettivi assistenziali dell’équipe multidisciplinare e del management, tutti costantemente impegnati a tenere sempre vivo il legame con le famiglie, il mondo dell’associazionismo, i servizi territoriali e, non per ultime, le istituzioni.

Tutto il personale della Struttura si è impegnato per regalare ai nonni un ricco programma pensato per rendere loro merito, in modo originale e profondamente riconoscente, per essere i custodi del tempo passato, coloro che rappresentano il legame con la storia, la nostra memoria e che ci aiutano a recuperare il senso della nostra comunità e delle nostre origini. E proprio dall’omaggio alle origini, alle più antiche tradizioni calabresi, è cominciata la festa: il gruppo folkloristico “Volontari gimiglianesi”, con abiti e strumenti musicali tradizionali, ha portato un’ondata di entusiasmo tra gli ospiti vistosamente rapiti dal clima gioioso e felici di poter rivivere passate consuetudini. Tanti di loro, infatti, non si sono fatti ripetere due volte l’invito a tuffarsi “in pista” sentendo ridestarsi antiche movenze e noti motivetti.

Una giornata all’insegna dei ricordi più belli, dunque, che sono riaffiorati anche durante gli intensi momenti della seconda parte della mattinata quando i nonnini sono stati coinvolti nei giochi di una volta, simbolo di vitalità e inventiva invidiabile, segni di un tempo in cui ci si riusciva a divertire con poveri oggetti recuperati qua e là. Il “gioco della tocca”, “a singa”, il “gioco del cerchio”, “u strumbu” sono solo alcuni dei giochi della tradizione calabrese e non proposti dal gruppo di animazione per risvegliare, con un pizzico di ritrovata ingenuità, i loro ricordi positivi legati ad un tempo passato semplice e genuino da condividere e, soprattutto, da far scoprire e apprezzare maggiormente ai più giovani.

Ma la festa non poteva finire senza una torta, anzi, le torte, quelle offerte nel ricco buffet allestito per regalare ai presenti un ulteriore “dolce” momento di condivisione. A tutti il ringraziamento del management della Struttura che, ancora una volta, ha ribadito la propria riconoscenza nei confronti delle famiglie, per la fiducia e la partecipazione in ogni occasione dimostrate.

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